Perché non bisogna nascondersi durante un viaggio

Categorie: Cultura Gay

Ognuno di noi durante il proprio (e personale) percorso di accettazione ha passato diversi momenti per poter raggiungere il momento in cui ci si sente risolti e rispettati. Anzi, prima ancora che essere rispettati, si cerca di imparare a rispettare se stessi.



Come abbiamo detto, ognuno ha il proprio percorso da compiere e nessuno al mondo ha il potere di dirti se stai facendo bene o no, ma in una cosa crediamo fortemente: essere se stessi è la cosa più importante che ci si possa concedere.

Abbiamo la fortuna di vivere in un paese nel quale l’omosessualità non è un reato. E sebbene l’Italia sia ancora un paese molto omofobo per alcuni aspetti, le cose cambiano e come coppia abbiamo avuto la fortuna di essere circondati da persone che ci amano: le nostre famiglie e i nostri amici.



In questo articolo:

Essere te stesso è un tuo diritto, anche in viaggio!

Nel mondo ci sono più di 70 paesi in cui essere gay è reato e in circa 10 di questi è prevista anche la pena di morte. Spesso lo dimentichiamo e per quanto non si vada in giro a fermare persone per strada per palesare il proprio orientamento sessuale, in alcuni luoghi vivere liberamente la propria vita e non lasciarsi condizionare potrebbe non essere semplice.



Quindi cosa succede quando si viaggia? Molte persone una volta arrivati a destinazione, specie se il Paese che si visita non è particolarmente friendly, accantonano se stessi per indossare degli abiti eterosessuali, o più in generale etero normativi. A meno che, dopo le dovute considerazione, non hai scelto di visitare Paesi a rischio per le persone LGBTQ+, non hai davvero nessuna ragione per non essere te stesso.

5 ragioni (semi)serie per NON nasconderti mentre sei in viaggio

Se ancora non sei convinto che la tua libertà di espressione è più importante di qualunque cosa e non va mai oppressa, ti diamo 5 motivi semi seri per convincerti che nascondere il tuo orientamento sessuale durante un viaggio non serve davvero a nulla.

  1. Dovresti saperlo: Nascondersi fa male. Non solo a te ma anche a tutta la comunità LGBTQ+! E se sei uscito allo scoperto una volta, perché dovresti tornare indietro per un viaggio?
  2. Non potrai mai sapere cosa pensano le persone se non chiedi o se ti nascondi. Per esempio nelle Filippine non esiste nessuna legge che tuteli le persone omosessuali, stessa cosa in Corea del Sud. Eppure quando eravamo lì è andato tutto per il verso giusto. La maggior parte delle persone erano semplicemente curiose e facevano mille domande perché in alcuni paesi essere gay è un taboo e non se ne parla, ma questo non vuol dire che la società non lo accetti. Dai a tutti una chance.
  3. Essere sinceri sin dall’inizio (anche con te stesso) rende tutto più semplice. Potrebbero nascere amicizie con persone del luogo che difficilmente dimenticherai.
  4. Nascondersi è noioso e MOLTO limitante. Saresti capace a resistere a fare la coreografia in discoteca quando parte Work Bitch? A parte questa piccola parentesi stupida, il vero motivo è che a nascondere la tua omosessualità che ci rimetti solo tu.
  5. Ultimo motivo: la vita è troppo breve per viverla come vorrebbe qualcun altro! Quindi testa alta e sii semplicemente te stesso!

Pronto al prossimo viaggio? Consulta le offerte su Booking

Letture consigliate: Come fare la valigiaPrête-à-partir. Tutti i consigli per la viaggiatrice perfetta

Ti potrebbe interessare anche:

Gayly Planet partecipa al Programma Affiliazione Amazon EU, un programma di affiliazione che consente ai siti di percepire un guadagno fornendo link al sito Amazon