Viaggiare in Egitto è sicuro per un viaggiatore gay? L’Egitto è un vero e proprio forziere pieno di cultura, ma purtroppo negli ultimi anni ha perso gran parte del suo potenziale turistico per via della cattiva reputazione mediatica e dei frequenti incidenti degli ultimi anni che hanno spesso coinvolto turisti.
Lontani dai grandi fasti delle antiche dinastie egizie, dove l’omosessualità era presente e praticata, l’Egitto moderno è accogliente nei confronti dei viaggiatori LGBTQ+? In questo articolo ti diremo tutto quello da sapere sulla condizione delle persone omosessuali e della comunità LGBTQ+ in Egitto, cosa fare se scegli di viaggiare in questo Paese e alcune considerazione che ti aiuteranno nel viaggio.
In questo articolo:
La comunità LGBTQ+ egiziana è purtroppo tutt’altro che accettata. Il 95% degli egiziani è convinto che l’omosessualità non debba essere accettata, e pubblicamente ogni atteggiamento o atto omosessuale viene ostracizzato dal governo e dai cittadini. Sebbene non esista una vera e propria legge che vieti l’omosessualità, il governo utilizza le leggi sulla morale pubblica per incarcerare e condannare le persone che fanno parte LGBTQ+.
Uno dei casi scatenanti della repressione della comunità LGBTQ+ in Egitto è stato il caso mediatico chiamato Cairo 52. Durante il regime di Mubarak, l’11 maggio del 2001 ci fu un raid al locale gay Queen Boat, una barca sul Nilo che ospitava uno dei locali gay più frequentati. Durante quel raid furono arrestate 52 persone, e nonostante a livello internazionale e dalle Nazioni Unite arrivarono ferme condanne riguardo questo evento, il governo egiziano continuò mostrando tutta la sua avversità. Dal 2001 in poi, la situazione in Egitto è andata sempre di più peggiorando e i raid – nei pochi locali friendly – sono ancora poco frequenti.
Se Cairo 52 è avvenuto nel 2001, la situazione non è migliorata negli anni seguenti, anzi, è nel 2017 che è tutto peggiorato. In diretta TV un ragazzo ha fatto sventolare una bandiera arcobaleno durante un concerto come protesta per la situazione dei diritti LGBTQ+ del paese.
Questa situazione ha creato talmente tanto scompiglio, al punto che furono 84 arresti e le persone reputate colpevoli sono stati un ragazzo e una ragazza molto giovani. Le due persone sono state punite con una pena di 15 anni di carcere. Questo incidente ha frenato di tanto l’attività degli attivisti, al punto che molti hanno cominciato a chiedere asilo politico a molte nazioni fuori dall’Egitto.
Ma come se la passano i viaggiatori gay in Egitto? Non è raro vedere coppie di ragazzi visitare le piramidi, il Cairo o fare crociere sul Nilo, ma questo non vuol dire che per i viaggiatori gay la situazione è migliore. Queste accortezze potrebbero sembrare maniacali o troppo eccessive ma è sempre meglio ricordare che la prudenza non è mai troppa e ogni piccola cosa può aiutarci a vivere meglio il viaggio che in ogni caso regalerà incredibili ricordi.
Vedere uomini che cammino mano nella mano potrebbe non essere raro, perché nel paesi arabi è una prassi comune, ma questo non deve farti pensare che puoi farlo anche tu. Stringere la mano del proprio ragazzo o baciarsi in pubblico qui potrebbe essere molto pericoloso, quindi è assolutamente sconsigliato. Il minimo che potrebbe accadere è essere cacciati dal Paese.
È davvero difficile tornare nell’armadio e far finta di essere etero, ma è necessario. Se ti chiedono se hai una moglie o una fidanzata, rispondi di si e chiuderai la questione in tre secondi netti.
Se viaggi in coppia, quando prenotate (sia che sia un hotel preso su Booking ma anche per pacchetti turistici) non chiedere un letto matrimoniale, ma prendi la camera che vi viene consegnata.
Condividere sui social foto di viaggio, storie e racconti è bellissimo ed è a tutti gli effetti come scrivere il proprio diario mentre si visitano i meravigliosi luoghi che potrai visitare viaggiando qui. Però bisogna essere prudenti. Ecco alcune delle cose che puoi fare per tutelarti nel migliore dei modi:
Se viaggi in coppia ti chiederanno spesso se chi viaggia con te è una persona amica o della tua famiglia. Rispondete che siete amici o proprio un generico: siamo nella stessa famiglia. Non dite in nessun modo che tipi di relazione avete per evitare problemi di ogni tipo che vanno dall’essere derisi all’essere denunciati.
Ciclicamente in Egitto vengono monitorate le app di incontri per scovare persone omosessuali e procedere con arresti e multe. Ufficialmente le app vengono controllate per questioni di “sicurezza”, ma è ormai risaputo l’uso che la polizia fa delle app di incontri.
Ci abbiamo pensato molto prima di visitare l’Egitto e poi alla fine la storia dell’antico Egitto, le piramidi e il sogno di fare la crociera sul Nilo hanno vinto. Fa malissimo non potersi tenere per mano quando senza fiato ci si ritrova davanti alla Sfinge, ma è necessario per non rischiare. Quello che si può fare è utilizzare hotel di catene internazionali e prendere tutte le precauzioni per non rischiare troppo, ma rimane comunque un viaggio molto rischioso. Molto probabilmente prendendo le giuste precauzioni non succederà nulla, ma bisogna partire sapendo che si sta visitando un paese davvero difficile per una persona LGBTQ+. In conclusione, le scelte di boicottare o meno un Paese è personale e fare quello che ci si sente in quel momento è SEMPRE la scelta migliore!
Come organizzare il viaggio in Egitto
Il Cairo e le Piramidi
Gayly Planet partecipa al Programma Affiliazione Amazon EU, un programma di affiliazione che consente ai siti di percepire un guadagno fornendo link al sito Amazon