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Street art gay: le opere queer più belle in giro per il mondo

Luigi - Gayly Planet |

Street art gay: le opere queer più belle in giro per il mondo

Opere di street art queer: quali sono le più belle e dove andare per trovare vere opere d’arte gay

Sin dalla sua nascita la street art è stata sempre identificata come espressione dell’ìnquietudine giovanile. I ragazzi e le ragazze che utilizzavano i muri per esprimere le loro emozioni non venivano quasi mai identificati come artisti, piuttosto come teppisti che imbrattavano il bene pubblico.

Oggi la situazione è cambiata e quello che prima era percepito come un atto illegale si è trasformato in arredo urbano. A questo hanno contribuito molto le azioni come quella del Comune di Milano di dedicare dei muri proprio alla street art e di lasciare agli artisti di strada di esprirmersi liberamente.

Street art gay

Ma esistono al mondo opere di street art gay? Dove si trovano? Ecco alcune delle migliori opere di queer street art e dove andare per vederle.

Milano

Milano potrebbe essere definita la città italiana con la più alta concentrazione di street art. Dalla storica Via Pontano fino a tutte le aree designate per il progetto Muri Liberi. Ma anche nel quartiere gay di Porta Venezia si possono vedere alcune opere di street art come quella di Aluà dove i suoi omini rosa tengono stretto un cuore arcobaleno.

Dublino

Quando Dublino e l’Irlanda approvarono il matrimonio egualitario tutto il paese celebrò l’evento con la realizzazione di tantissimi murales in giro per la città. Questo è quello presente fuori il The George, storico locale gay di Dublino dove ogni domenica va in scena il divertente bingay.

murales gay dublino

Firenze

Firenze non è solo bellezze artistiche rinascimentali ma anche un vibrante laboratorio di artisti di strada. E Gucci lo sa bene. Da tempo infatti è impegnata in campagne pubblicitarie con gli street artisti più famosi al mondo. Questa è una dedelle facciate dell’ArtLab a Firenze.

Gucci Art Lab Firenze street art gay

Melbourne

David Lee Pereira è uno street artist conosciuto in tutto il mondo per le sue opere rivoluzionare. Il gigante YES che si può ammirare a Melbourne è apparso in concomitanza del referendum che ha portato al matrimonio egualitario in Australia.

 

Copenhagen

EDES lavora principalmente su vagoni, sottopassaggi e muri di Christiania, il quartiere hippie di Copenhagen. Il soggetto preferito? Enormi peni rosa circondati dai colori dell’arcobaleno.

 

Bruxelles

Il quartiere gay di Bruxelles è un susseguirsi di opere di artisti di street art che conducono i viaggiatori gay alla scoperta dei migliori locali gay della città.

Berlino

Berlino è la capitale europea della trasgressione. Qui la movida gay è la più movimentata e focosa e nel quartiere gay fetish della città non mancano murales che celebrano l’amore gay. Questo è quello presente vicino all’ArtHotel Connection in Nollendorfplatz.

murales gay berlino

Roma

La capitale ha sempre qualcosa di nuovo da scoprire. Fra musei di arte nascosti e murales enormi anche uno dedicato all’amore LGBT. Questo è stato realizzato nel 2016 e si trova a Testaccio.

 

La Valletta

Malta non è solo lo stato europeo più piccolo ma anche quello più inclusivo e più gay friendly. Poco distante da La Valletta, nella città centro della movida gay St.Julian’s un’importante scultura con la scritta Love viene sfruttata per celebrare l’amore e sensibilizzare i maltesi nei confronti delle istanze gay.

Love scultura gay a Malta

Barcelona

Barcelona è per molti versi la capitale europea della movida gay. Non tutti sanno però che qui, al MACBA il Museo di arte contemporanea di Barcellona è presente un murales di Keith Haring che recita “Todos Juntos Podemos Parar el Sida” che significa “Insieme possiamo fermare l’AIDS”.

New York

Per rimanere in tema Keith Haring ci spostiamo nella sua città. Qui ci sono tantissimi lavori dell’artista e fra i più famosi quello del Gay Center di New York riaperto al pubblico nel 2012.

Street art gay a New York

Mumbai

Dharavi è una baraccopoli di Mumbai abitata da circa 600mila persone. Questo è il murales apparso subito dopo l’abrogazione della sezione 377 del codice penale indiano che criminalizzava l’omosessualità. L’opera si trova appunto in un palazzo a Dharavi.

 

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