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HIV ai Tempi del Silenzio, un podcast sugli anni dello stigma

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HIV ai Tempi del Silenzio, un podcast sugli anni dello stigma

Di HIV si parla sempre meno. Tranne che in sporadiche occasioni come la Giornata mondiale contro l’AIDS o quando qualche stato decide di chiudere le frontiere rendendo impossibile viaggiare per le persone HIV positive di questa malattia cronica si fa ancora fatica a parlare.

A pensarci bene una delle poche campagne fatte in Italia fu quella famosissima (e inquietante) che in chiusura diceva “Se lo conosci lo eviti”. Uno dei meriti di quella campagna, oltre a terrorizzare migliaia di bambini della nostra generazione, fu quello di alimentare lo stigma nei confronti delle persone sieropositive… che finirono per essere evitate per davvero! 

“HIV ai Tempi del Silenzio” è un podcast voluto dalle associazioni Nadir, NPS, PLUS e da MSD Italia con la supervisione scientifica della SIMIT, la Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali che ci racconta cosa è stato l’HIV negli anni in cui essere sieropositivo significava ricevere una condanna a morte. Reale e sociale. Lo stigma era talmente forte che quando una persona moriva nessuno poteva toccarlo e vestirlo, si avvolgeva in un lenzuolo e si metteva nella bara.

“Sono 30 anni che combattiamo il virus, sempre con la stessa determinazione. E gli importanti successi raggiunti grazie alle terapie innovative ci danno la forza e l’entusiasmo di guardare al futuro con ottimismo. Vogliamo sconfiggere il virus, sogniamo una generazione libera dall’HIV e sappiamo che, perché questo diventi possibile, è importante non abbassare la guardia sulla prevenzione, insistere sull’importanza dei test e sull’inizio più precoce possibile della terapia. Ma soprattutto, per sconfiggere l’HIV bisogna parlarne, bisogna conoscerlo. Ecco perché, con grande orgoglio, sosteniamo un progetto innovativo come il Podcast “HIV AI TEMPI DEL SILENZIO”, perché è con le parole, quelle giuste, che si cancella l’indifferenza, si infrangono i pregiudizi, si aiuta a combattere la malattia”

Nicoletta Luppi, Presidente e Amministratore Delegato di MSD Italia

Il podcast: HIV ai Tempi del Silenzio

Il podcast si sviluppa in 3 puntate della durata di circa 20 minuti ciascuna in cui la voce di Pino Insegno accompagna ricordi, esperienze ed emozioni dando voce ai protagonisti di quegli anni. 

Le puntate si possono ascoltare oppure scaricare a questo sito hivaitempidelsilenzio.it, luogo che diventa anche un punto fermo dove informarsi e conoscere HIV e AIDS 365 giorni l’anno. Il sito si rinnova e si popola di nuovi contenuti, per dare voce a chi combatte la patologia, adoperandosi attivamente per una migliore qualità della vita delle persone con HIV e contrastando lo stigma. La lotta contro lo stigma è ad oggi una delle sfide più importanti. Oltre 11 anni di ricerca ci hanno consegnato l’acronimo U=U, la non contagiosità delle persone sieropositive in terapia efficace.

Un modo per comprendere che la conoscenza è l’unica arma per evitare il contagio, per curarsi e soprattutto per combattere lo stigma. Da 30 anni a questa parta infatti, nonostante i progressi e il contenimento del virus, il pregiudizio è rimasto intatto e per abbatterlo non bisogna parlarne solo un giorno l’anno. 

Prima puntata: Amarsi non è mai discordante

La prima puntata del podcast parte dagli anni in cui l’HIV cambiò il modo vivere, amare e fare sesso di tantissime persone. Gli anni Ottanta nell’immaginario collettivo sono quelli della Milano da bere, delle Top model e delle prime canzoni di Madonna; furono però anche quelli dei primi segnali del virus che velocemente venne definito come il “cancro dei gay”.

Risultare positivi al virus dell’HIV negli anni Ottanta e Novanta significava letteralmente ricevere una condanna a morte, i sieropositivi divennero presto persone da tenere lontane non solo fisicamente ma anche dalla sfera dei sentimenti. 

A parlare nella prima puntata dedicata al tema dell’amore sono Massimo Galli, professore ordinario di Malattie infettive dell’Università di Milano, Miki Formisano, vicepresidente di NPS Italia onlus e la sua compagna Marilena con una bella testimonianza.

Seconda puntata – L’HIV ha i capelli bianchi

La seconda puntata è dedicata agli anni Novanta, gli anni delle terapie che iniziano a funzionare e in cui la diagnosi non rappresenta più una condanna senza appello. Sono gli anni in cui tante persone hanno cronicizzato la malattia e sono invecchiate con l’HIV.

Nella seconda puntata alla testimonianza di Massimo Galli si unisce quella di Filippo von Schloesser, Presidente dell’Associazione Nadir onlus. Insieme raccontato la qualità della vita che rompendo il silenzio è costata la vita a 37 milioni di persone morte per AIDS, conseguenza del virus HIV.

Terza puntata – E adesso rompiamo il silenzio 

Arriviamo allora agli anni 2000: di Aids non si muore più e se si segue una terapia efficace non si è più contagiosi. Come è cambiata la percezione del virus in questi anni tra i maschi che fanno sesso con maschi? A parlarne sono Massimo Galli, Sandro Mattioli e Giulio Maria Corbelli, rispettivamente presidente e vicepresidente di PLUS Persone LGBT sieropositive onlus 

Nella puntata si parla di cosa ci aspettiamo dal futuro, sia in termini di ricerca che in ambito sociale, e avere una visione chiara del lavoro da fare e, appunto, delle battaglie ancora da vincere: la lotta contro lo stigma.

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