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Cos’è il Pride: Significato e storia della manifestazione più importante della comunità LGBTQ+

Cos’è il Pride: Significato e storia della manifestazione più importante della comunità LGBTQ+

Il Pride, che fino a qualche anno fa veniva chiamato Gay Pride, è famosissimo per i suoi colori, gli abiti e l’energia incredibile che la comunità LGBTQ+ riversa nelle strade durante le manifestazioni e parate. Per capire perché si festeggia e il significato bisogna però conoscerne la storia del Gay Pride oltre che scoprire proprio Pride cosa significa. Infatti spesso vedendo video o partecipando al Pride, ci si chiede quali sono i significati dei simboli del Gay Pride e quali sono i motivi per qui questa manifestazione è così colorata e molto rumorosa: la risposta è proprio nella storia del Pride. Di fatto la storia del Gay Pride è importantissima per capire ogni aspetto di questa protesta, spesso etichettata da chi non l’ha mai vissuta o da chi non la conosce come una “carnevalata”, ma semplicemente perché non si è mai andati in fondo e alla ricerca dei motivi per cui il Pride è nato e si è evoluto in questo modo.

Ma partiamo dal principio! Simbolicamente viene riconosciuto un evento specifico in particolare come nascita del movimento LGBTQ+ moderno e del Pride, o per rigore storico del Gay Pride, così come lo conosciamo: i moti di Stonewall.

Data storica dei Moti di Stonewall27 e 28 giugno 1969
Data della celebrazione dei Moti di Stonewall27 giugno
Luogo in cui sono avvenuti i Moti di StonewallStonewall Inn, New York
Significato dei Moti di StonewallNascita del movimento LGBTQ+ moderno (liberazione gay) e nascita del Gay Pride
Motto dei Moti di StonewallSay it clear, say it loud. Gay is good, gay is proud!Dillo in modo chiaro, e urlalo. Essere gay è giusto, essere gay è motivo d’orgoglio”

🏳️‍🌈 Stai cercando le date dei Pride in Italia del 2025? Scopri tutte le date e le città dell’Onda Pride 2025 in Italia questo articolo e ricorda: “Say it clear, say it loud. Gay is good, gay is proud!”.

Stonewall: La storia del Pride

La storia del Gay Pride ha le sue radici negli anni ’60 negli Stati Uniti, quando era frequente che i poliziotti organizzassero delle retate nei locali gay picchiando, arrestando e minacciando i membri della comunità LGBTQ+ che erano lì solo per divertirsi e incontrarsi. Decenni di oppressione furono la miccia che fece accendere la prima rivolta conosciuta da tutti come i moti di Stonewall.

Era la notte del 27 giugno del 1969 e un gruppo di poliziotti fece irruzione nel bar gay Stonewall Inn di New York. Per la prima volta la comunità LGBTQ+ non rimase a guardare e decise di rispondere alle manganellate con altrettanta violenza. Leggenda vuole che fu Sylvia Rivera a scagliare il primo colpo levandosi la scarpa col tacco e lanciandola contro un poliziotto.

Il primo giorno dei moti di Stonewall i poliziotti arrivarono in 10, ma si ritrovarono a dover lottare contro almeno 500 persone tra i frequentatori dello Stonewall e altre persone della comunità LGBTQ+ che corsero in aiuto. Il secondo giorno di scontri allo Stonewall la polizia decise di schierare anche l’unità utilizzata per le manifestazioni contro la guerra in Vietnam, ma si ritrovarono a dover fronteggiare almeno 1000 persone della comunità queer di NYC e in prima linea una fila di drag queen pronte a deriderli con uno slogan pensato proprio per loro.

We are the Stonewall girls
We wear our hair in curls
We wear no underwear
We show our pubic hair
We wear our dungarees
Above our nelly knees!

Siamo le ragazze dello Stonewall
Abbiamo i capelli riccioluti
Non indossiamo intimo
Vi mostriamo i nostri peli pubici
E mettiamo delle salopette corte…
…sopra le nostre ginocchia da checche!

Per tutti i giorni a seguire i moti di Stonewall, la comunità LGBTQ+ decise di scendere in strada per la prima volta in modo molto visibile, mostrando a tutti che avevano il diritto di esistere, mostrarsi e che era finalmente terminato il tempo di nascondersi. Lo slogan di questa prima manifestazione, il primo vero Gay Pride della storia, era uno ed era chiarissimo: “Say it clear, say it loud. Gay is good, gay is proud.” (Dillo in modo chiaro, e urlalo. Essere gay è giusto, essere gay è motivo d’orgoglio).

I primi Gay Pride

Esattamente un anno dopo da quelle notti di scontri, in memoria dei moti di Stonewall, fu organizzato il primo Gay Pride a New York, inizialmente chiamato Christopher Street Liberation Day March. Durante questa marcia i partecipanti scesero in strada indossando i vestiti più sgargianti, slip e costumi da bagno. Le donne transessuali e i travestiti potevano finalmente passeggiare in strada con i vestiti che più li potessero rappresentare, senza avere paura e senza doversi nascondere. Questa marcia serviva a dire in modo inequivocabile che le regole sociali scelte da chi non apparteneva alla comunità LGBTQ+ erano regole di repressione e nessuno aveva più voglia di seguirle.

Sempre quello stesso anno furono organizzate altre manifestazioni e Gay Pride a Chicago, San Francisco e Los Angeles. E fu proprio Los Angeles la prima città ad ottenere che la strada in cui sarebbe avvenuto il Pride fosse transennata, così da poter organizzare una vera e propria parata.

Storia del Pride in Italia

Ma quale è la storia del Gay Pride in Italia? Se negli stati uniti i moti di Stonewall nel 1969 causarono le prime rivolte contro la polizia, permettendo alla comunità LGBTQ+ finalmente di essere visibile per la prima volta, in Italia bisogna aspettare ancora qualche anno per le prime manifestazioni e Pride, e per la precisione il 1972.

Infatti la prima manifestazione pubblica della comunità LGBTQ+ venne organizzata il 5 aprile del 1972 a Sanremo, non fu una marcia o un Pride, ma una manifestazione stanziale organizzata contro il “congresso internazionale delle deviante sessuali”. Alla manifestazione parteciparono una quarantina di persone e fu il vero e proprio inizio del nuovo movimento omosessuale italiano, puoi vedere qui un video che racconta questa storia.

Ma il primo vero e proprio gay pride in Italia, ovvero la prima marcia e protesta in strada organizzata dalla comunità LGBTQ+, fu organizzata nel 1978 a Torino, durane il congresso del Fuori!, la più grande associazione LGBTQ+ di quegli anni. Successivamente, in risposta a delle continue violenze nei confronti delle persone omosessuali, si cominciarono a organizzare altri Pride, come quello di Pisa nel 1979, a cui parteciparono 500 persone.

Alcune delle foto d’archivio del World Pride 2000 che si possono trovare nel libro “Rivoluzionari3” sugli archivi del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli

Ma fu il 1994 l’anno della svolta, con il primo Gay Pride nazionale italiano a Roma, organizzato dal Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli che vedeva anche la partecipazione di persone molto conosciute ancora oggi come Vladimir Luxuria e Imma Battaglia. Questo Pride nazionale fu un successo, con la partecipazione di oltre diecimila persone. E questo successo portò all’organizzazione di moltissimi altri Pride in tutta Italia, da nord a sud, fino ad arrivare al 2000, quando in concomitanza del giubileo, fu organizzato proprio a Roma il primo World Pride che portò in strada un milione di persone.

Da quel momento in poi ogni anno, da maggio a settembre, vengono organizzati Pride in tutta Italia, sono più di 40, e sono organizzati sia in grandissime città, ma anche in piccoli paesi di provincia, portando in piazza un numero incredibile di persone sia della comunità LGBTQ+ che alleate.

Potrebbe interessarti: la storia del movimento LGBTQ+ in Italia viene spesso dimenticata e poco raccontata, dando maggiore spazio agli eventi internazionali che hanno cambiato il mondo. Ma entrambe le storie meritano di essere raccontate, e fortunatamente è stato realizzato un incredibile podcast chiamato “Le Radici dell’Orgoglio” che racconta proprio la storia della cultura e delle persone LGBTQ+ italiane che hanno resto importante, visibile e forte il movimento LGBTQ+ italiano. Puoi ascoltare gratuitamente questo podcast su Spotify, sul sito ufficiale, ma anche seguire la meravigliosa pagina instagram con contenuti storici fotografici e video imperdibili.

Pride oggi: perché si festeggiano ancora?

I Pride oggi sono delle manifestazioni che diamo quasi per scontato, ma celano dietro la propria storia anni e anni di lotta e violenza. Noi abbiamo messo insieme in un articolo i principali motivi per cui tutte le persone dovrebbero partecipare ai Pride, ma a contarli non basterebbero nemmeno una ventina di mani. I pride sono vitali e necessari e dovremmo difenderli proprio perché ci danno la possibilità di rompere quelle regole sociali che rappresentano vere e proprie catene per moltissime persone. Inoltre conoscere la storia del Pride, sia quella dei moti di Stonewall che la storia dei Gay Pride in Italia ci permette di onorare le vite e le persone che prima di noi sono scese in piazza, permettendoci di vivere un in mondo, si spera, sempre più accogliente.

Perché in questo articolo utilizziamo il termine “Gay Pride”?

Il Gay Pride, questo è stato il nome per la marcia dei diritti della comunità LGBTQ+ usato fino a qualche anno fa, negli ultimi anni viene semplicemente chiamato Pride, per il suo voler essere una manifestazione inclusiva e non incentrata solo sull’omosessualità maschile. In questo articolo utilizziamo anche il termine “Gay Pride” solo a scopo tecnico o storico. Le principali ricerche sui motori di ricerca vengono effettuare in grandissimo numero, ancora predominante, con la parola “Gay Pride” e non semplicemente “Pride”, per questo motivo, per essere visibili e poter fare arrivare a più persone possibili questi contenuti importantissimi per la nostra storia, utilizziamo “Gay Pride”.

Michele

Monday 13th of July 2020

Ohhh

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